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Serve lockdown immediato per salvare imprese e italiani

Confimprenditori aveva pubblicamente chiesto di andare in lockdown a novembre, cosicché nei mesi successivi si potesse riaprire con regolarità, a partire dagli impianti sciistici e da bar e ristoranti durante le festività natalizie. Avevamo ragione ma non siamo stati ascoltati. Purtroppo, invece di fare programmazione come gli altri Paesi, di ripartire con forza quando possibile, in sicurezza, siamo dovuti ricorrere agli spiccioli dei “ristori”, che tra l’altro gravano sulla collettività. Ma è sbagliato, perché le imprese e gli italiani hanno bisogno di lavorare, non di sussidi. C’è bisogno di decisioni responsabili, chiare e serie, che consentano di programmare il futuro.
Invece, siamo di fronte al governo del singhiozzo, che va avanti senza una strategia, decidendo senza alcun criterio scientifico sempre un minuto prima delle scadenze. Ed è così anche questa volta, visto che a poche ore dal nuovo dpcm ancora non sappiamo cosa succederà nei prossimi giorni. Ma ciò rende impossibile agli imprenditori organizzarsi. A questo punto, sarebbe meglio andare in lockdown adesso per riaprire a febbraio.
E’ evidente che la strategia finora adottata dal governo è fallimentare. L’esecutivo gioca alla crisi di governo mentre il Paese va a picco. E prima dice che chiude tutto, poi che apre tutto, poi divide l’Italia a zone e infine prende provvedimenti uguali in tutta la Penisola. Ma come è possibile pianificare orari, turni dei lavoratori, acquisti di beni? Come è possibile portare avanti una attività in un simile contesto?
Per questo capisco benissimo le imprese, a partire da quelle della ristorazione, che annunciano disobbedienza civile. Ora spiegatemi, per esempio, perché non potrebbero fare asporto dopo le 18? Un’assurdità, che non fa altro che allungare l’agonia. Invece bisogna ragionare con mentalità imprenditoriale. Quando il virus ci assale si devono prendere provvedimenti drastici, chiudendo tutto il prima possibile e fermando il contagio. E poi quando le condizioni sanitarie lo consentono, allora si può riaprire, programmando per tempo e in maniera chiara. Certo non a singhiozzo, come fatto finora.

Stefano Ruvolo,
Presidente Confimprenditori Nazionale

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17 Ottobre 2024

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