Nei giorni scorsi da più parti erano giunte segnalazioni sulle problematiche connesse alla rottamazione delle cartelle Equitalia e la stessa Confimprenditori aveva segnalato una serie di problematiche legate proprio alla rottamazione. Perché pare che dare avvio al processo di rottamazione bloccasse l’emissione del Durc, il documento unico di regolarità contributiva necessario per la partecipazione alle gare d’appalto con la pubblica amministrazione. E questo perché la rottamazione delle cartelle prevede una rateizzazione in cinque blocchi che però ha inizio a luglio con la conseguenza diretta che il Durc resta negativo e l’Inps non lo rilascia proprio perché non regolare.
È arrivata il 23 febbraio la risposta dell’Inps sulla questione: il contribuente che presenta la dichiarazione di adesione finalizzata alla rottamazione (definizione agevolata) di cartelle esattoriali contenenti debiti con l’Inps, per tutto il tempo necessario al perfezionamento della sanatoria, resta un soggetto non regolare nei riguardi dell’Istituto.
Nonostante lo stato di rottamazione delle cartelle, dunque, il soggetto non può ricevere il Durc fino a che non interviene la conclusione della procedura di accoglimento dell’istanza. Ciò in quanto, secondo quanto chiarito dall’Inps, il solo presentare la richiesta di rottamazione di per sé rappresenta solo una manifestazione di intenti, che andrà in ogni caso verificata dall’ente. Il soggetto che non ha pagato i contributi previdenziali, quindi, rimane comunque inadempiente fino a che non riceve risposta relativamente a quelle cartelle che vuole rottamare e fino al pagamento della prima rata. Ciò fa si che il soggetto non possa ottenere il Durc.
La delicatezza del tema ha spinto l’Inps ad interpellare la Direzione generale dell’attività ispettiva del ministero del Lavoro, che dal canto suo si è espresso in modo negativo, sottolineando che d’altra parte sin dal pagamento della prima rata sarà possibile per l’Inps e l’Inail attestare la regolarità contributiva.
Risolto questo “problemino” tecnico, resta però da sottolineare che la rottamazione delle cartelle Equitalia pare aver mostrato anche un’altra falla: quella della difficoltà di onorare le rate. Attivata la rottamazione, infatti, vengono fissate cinque rate che però spesso hanno importi alti e difficili da onorare e far saltare anche solo una rata equivale alla perdita dell’accordo con l’ente. Paradossalmente, perciò, converrebbe di più mantenere la vecchia rateizzazione.