Ma ora bisogna coinvolgere di più le agenzie per il lavoro. Se aspettiamo i corsi di formazione, il reddito di cittadinanza rischia di non finire mai .
È positiva la direzione di marcia scelta ieri dal governo con il decreto varato il Primo maggio.
È infatti condivisibile l’ulteriore taglio del cuneo fiscale, così come una minore rigidità dei contratti a termine, e anche il cambio di passo (già peraltro annunciato da tempo) sul reddito di cittadinanza attraverso la distinzione tra occupabili e non.
Da questo punto di vista, le polemiche sindacali e politiche di ieri appaiono per molti versi incomprensibili.
Sul tema del superamento del sussidio, ribadisco però il nostro suggerimento: è il caso di coinvolgere sempre di più e sempre meglio le agenzie per il lavoro. Altrimenti, se aspettiamo tutto il percorso di formazione (tra procedure e bandi), rischiamo di non uscire mai dalla logica del reddito di cittadinanza.
Molti settori (edilizia, ristorazione, hotel, agricoltura, per citarne solo alcuni) hanno un grande e immediato bisogno di personale. E contemporaneamente ci sono moltissimi italiani che hanno bisogno di lavorare. Occorre fare in modo che queste esigenze si incrocino rapidamente. E il coinvolgimento del settore privato in questo incrocio appare decisivo per il successo e la rapidità dell’operazione.
Stefano Ruvolo, Presidente di Confimprenditori