ROMA, 4 GIU – “Troviamo sterile e pretestuoso in vista delle prossime elezioni europee il dibattito della politica sul salario minimo quando l’Europa intera deve fare i conti con una crescita del Pil con percentuali da zerovirgola. Se i governi nazionali e l’Europa non sosterranno la piccola e media impresa, colpita duramente dalla forte instabilità internazionale, a breve non ci saranno più salari da garantire perché chiuderanno le imprese”.
Lo dichiara il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo.
“Confimprenditori, nel proprio documento programmatico per le europee, ha chiesto ai candidati che lo stanno sottoscrivendo in questi giorni di portare avanti un robusto piano di investimenti pubblici, che tragga origine dal debito comune, per sostenere le imprese, le produzioni e che destini fondi e risorse all’ammodernamento del sistema infrastrutturale dei Paesi membri. Va preso definitivamente atto del fatto che la crescita è l’imperativo per la competitività dell’intero continente nel mondo globale e che senza crescita non saranno sostenibili gli adeguamenti dei salari e i nostri sistemi previdenziali avanzati”.