“Il caro bollette sta mettendo in ginocchio le piccole e medie imprese e mandando in
sofferenza l’intera filiera del Made in Italy che vive di import ed export. Una situazione
insostenibile che richiede interventi immediati e strutturali: insieme alle misure
emergenziali è per questo necessario elaborare un Piano Energetico Nazionale che non
guardi al domani ma programmi la politica energetica dell’Italia per i prossimi trent’anni.
Se crolla il Made in Italy fallisce la nazione Italia”.
Lo ha detto il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, in merito all’esame
del decreto bollette in corso alla Camera dei Deputati.
“Bisogna iniziare a costruire subito centrali nucleari di quarta generazione. Riteniamo
inoltre opportuno seguire il modello spagnolo e porre un tetto oltre il quale interviene lo
Stato facendosi carico del sovrapprezzo. Bisogna dare certezza a famiglie imprese che
hanno la necessità di programmare a breve e lungo termine le proprie spese. L’Italia si
trova attualmente tra i paesi con il prezzo dell’energia più elevato a livello europeo,
creando un grave squilibrio competitivo rispetto ad altre economie del continente. Nel
2025 la spesa complessiva per l’energia da parte delle imprese italiane potrebbe
raggiungere gli 85,2 miliardi di euro, con un incremento di 13,7 miliardi (+19,2%) rispetto
al 2024. Senza un’inversione di tendenza le PMI del commercio pagheranno nel 2025
circa 2,6 miliardi di euro in più per l’energia rispetto al 2024, collocandosi tra le bollette
più alte d’Europa”.
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