Aumenta l’indice Istat del clima di fiducia dei consumatori e aumenta anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese. Dopo le previsioni di crescita Ocse della scorsa settimana si tratta di un’altra notizia tendenzialmente positiva. Il punto è questo: che vogliamo farci con la crescita? L’idea di Confimprenditori è che si deve andare verso la riduzione fiscale alle imprese e a una politica di investimenti sulle infrastrutture nel mezzogiorno.
La riduzione fiscale consentirebbe una ripresa stabile e strutturale con la conseguente ripresa dell’occupazione e dei consumi interni, l’intervento sul mezzogiorno ridurrebbe il gap tra le due Italie che altrimenti resterà sempre la falla aperta nel sistema, pregiudicando ogni miglioramento congiunturale. Le aziende devono insomma essere messe nella condizione di operare in Italia in un regime fiscale tollerabile e in un ambiente compatibile con il fare impresa. Le imprese continuano del resto a dimostrarsi uno dei settori più vitali del paese e lo dimostra il dato che le aziende continuano a investire. Il problema è che lo fanno soprattutto all’estero, il triplo di quanto viene investito in Italia. E’ un dato che si spiega con una pressione fiscale e un’oppressione burocratica insostenibile, alleggerite queste zavorre il paese tornerebbe a crescere senza ostacoli”.