All’ottava edizione del festival del lavoro che si terrà questa settimana a Torino il piatto forte sarà il lavoro 4.0 e l’automazione; gli stessi temi che verranno trattati durante il G7, che si svolgerà sempre in questi giorni nel capoluogo piemontese. Sul tema come Confimprenditori – l’associazione delle Pmi che sarà presente al festival di Torino – dobbiamo ricordare come l’Italia rischi di non agganciare la rivoluzione in corso.
Basandosi su un recente rapporto del nostro centro studi, infatti, segnaliamo alcuni ritardi strategici del nostro paese. Occupiamo ancora il fondo della classifica europea sulla digitalizzazione mentre la quota totale di macchinari con un’età superiore ai 20 anni nelle imprese rappresentava, fino a fine 2016, il 27% del totale. Siamo un po’ migliorati nella connettività ma restiamo nei posti bassi della classifica – quintultimi – davanti solo a Polonia, Bulgaria Grecia e Croazia. Confimprenditori riconosce valore al piano nazionale voluto dal ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda su Industria 4.0. ma rileva come siano ancora presenti nodi di fondo da sciogliere, come quello della formazione.
Occorre incentivare un percorso condiviso con le imprese. Un modo per una maggiore comprensione dei benefici derivanti dall’Industria 4.0. soprattutto attraverso la formazione dei quadri. Si dovrebbe inoltre estendere l’ammortamento, pari al 140%, che era già previsto sul ricambio dei macchinari, anche ai processi di istallazioni, alla consulenza. Un piano organico a sostegno della formazione insomma. Il tutto incentrato soprattutto sulla piccola e media impresa che costituisce il 95% del tessuto produttivo italiano.