Nella Legge di Bilancio e nei suoi collegati entra la replica del bonus sud oltre un fondo per favorire l’intervento pubblico di garanzia sul credito delle Pmi italiane. Si tratta di misure tampone che forniscono qualche boccata d’ossigeno ma che mostrano come il metodo del governo sia la navigazione a vista. Lo sgravio contributivo al 50% per l’assunzione degli under 35 come i fondi per l’aumento agli statali (due miliardi di euro) proseguono la filosofia cui ci ha abituato il Jobs act, quella dei bonus e degli incentivi. Il meridione d’Italia invece ha necessità di interventi strutturali che non ci sono. Non ci sono per esempio investimenti adeguati sulla retroportualità né sulla modernizzazione del trasporto ferroviario che versa in condizioni drammatiche. Basti pensare che in questi anni si è assistito alla chiusura di oltre 1120 km di linee ferroviarie, che oltre 400km di rete ordinaria risultano sospesi per inagibilità dell’infrastruttura, che ci sono 1500 km di linee ferroviarie dove non esiste alcun servizio passeggeri. Per non parlare della banda larga la cui diffusione è del tutto inadeguata rispetto all’annunciata rivoluzione dell’industria 4.0. Bonus e incentivi servono dunque a poco quando al sud esiste un deficit strutturale di possibilità di movimento per persone, merci e dati.