Un anno di impegno a fianco di professionisti e imprenditori: dalla battaglia sui debiti della Pa con le aziende a quella sull’abolizione del ticket sui licenziamenti passando per il contratto flessibile.
L’assemblea annuale di Confimprenditori che si è svolta venerdì nella sala Capranichetta di piazza Montecitorio è stata segnata dalle relazioni dei responsabili dei settori dell’associazione e dalle relazioni del direttore generale Giusy Coppolino e del vicepresidente nazionale Gerardo Santoli.
Nel suo intervento conclusivo il presidente nazionale Stefano Ruvolo ha ripercorso le tappe salienti del 2017 indicando l’orizzonte d’azione del 2018. Centrale il Treno del lavoro – la manifestazione itinerante per l’Italia che nei prossimi mesi toccherà Salerno, Lecce e Ancona. Un’occasione per Confimprenditori per aprirsi maggiormente alle istanze del territorio affrontando il tema del lavoro, settore in continua trasformazione.
Il 2017 per Confimprenditori è stato l’anno delle prime volte: la prima web tv, i primi duemila likers sulle piattaforme social, la partecipazione al Festival del Lavoro di Torino, prima tappa ufficiale del Treno del lavoro.
Fra i nuovi progetti in cantiere la rivista Opus, trimestrale dedicato all’analisi politica ed economica, la piattaforma Itaca per la formazione e-learning, la card associativa, il sito referenze.online per la ricerca di personale e un restilyng degli strumenti multimediali (sito e newsletter). Innovazione continua, perciò, che parte da Confimprenditori Nazionale ma che vuol trovare la sua massima espressione sui territori.
Ai rappresentanti delle sedi locali il presidente Ruvolo ha affidato il compito di occupare il vuoto di rappresentanza datoriale che si è creato nel paese con la diserzione delle maggiori sigle sindacali: “E’ dai territori che dal 2018 dovrà svilupparsi un’azione sempre più incisiva e propulsiva, là dove c’è un commerciante, un imprenditore, un professionista che chiede ascolto lì deve esserci Confimprenditori. Imprenditori e professionisti abbandonati devono sapere che noi ci siamo”.