O Renzi non ha capito Robin Hood o non ha capito la flat tax: l’eroe della foresta di Sherwood toglieva agli esattori delle tasse per ridare i soldi ai contribuenti. E non è vero che la flat tax è un regalo ai ricchi. Per una serie di motivi. Il primo: perché come dimostrano casi concreti – vedi la riforma fiscale di Reagan e quella di Kennedy – la semplificazione fiscale produce aumenti significativi del gettito di imposta e dunque implementa risorse da redistribuire.
Il secondo motivo: rende meno conveniente e attraente l’elusione fiscale e siccome a poter eludere sono i ricchi, non i poveri la conseguenza della flat tax è che che a pagare più tasse sarebbero i ricchi e non i poveri. Strano che l’ex premier non rammenti gli effetti della riforma fiscale di Kennedy. Riducendo l’aliquota massima sui redditi delle persone fisiche dal 90% al 70% Kennedy ottenne che il carico fiscale sopportato dai contribuenti che avevano un reddito superiore ai 50.000 dollari passasse dal 12% al 15% del totale.
In terzo luogo – a proposito di coperture – un’operazione di semplificazione fiscale su grande scala si finanzierebbe in parte da sola con la riduzione dell’incentivo all’erosione fiscale tenuto da tasse alte ma andrebbe ulteriormente coperta con il taglio drastico della giungla di deduzioni e detrazioni che invece l’ultima finanziaria ha moltiplicato. Prima di avventurarsi nella flat tax Renzi potrebbe fare un bilancio delle politiche economiche dei suoi mille giorni.