Attenzione, la stretta monetaria produce una stretta del credito a famiglie e aziende. Imprese rischiano di fallire, si scherza col fuoco
Qualcuno sta scherzando col fuoco, e – lontano com’è dall’economia reale – non si rende conto di quante imprese siano vicine a un concreto rischio di chiusura o di fallimento.
La signora Lagarde e il vertice della Bce continuano ad alzare i tassi, e aggiungono che la lotta all’inflazione sarà “lunga”, creando altra paura.
Segnalo che prima c’è stata da parte di Francoforte una clamorosa sottovalutazione del problema (per lunghi mesi ci avevano raccontato che quella dell’inflazione sarebbe stata solo una fiammata transitoria), poi le ricette adottate per spegnere il fuoco non stanno funzionando, e ora si alimenta altro timore e altra incertezza.
Aggiungo (e i segnali già ci sono ampiamente) che la stretta monetaria rischia di produrre anche una stretta a danno delle famiglie e dell’imprese nell’accesso al credito, e questo può determinare un ulteriore ostacolo ai consumi e agli investimenti privati, proprio nel momento in cui – invece – la ripresa economica andrebbe aiutata e incoraggiata.
Vale la pena di chiarirlo. Già molte imprese erano in una situazione di sofferenza o comunque di non sufficiente liquidità. Poi è venuta la doppia emergenza, quella pandemica e quella energetica. Moltissime aziende hanno esaurito ciò che potevano ottenere dai canali bancari. Stringere ora è una follia.
Dichiarazione di Stefano Ruvolo, Presidente di Confimprenditori