Serve piano di legislatura contro furti, scippi e rapine nelle città
Salutiamo con grande favore l’operazione di ordine pubblico effettuata ieri a Caivano, e ci auguriamo che iniziative del genere abbiano sempre più i caratteri dell’ordinarietà: non possono esserci pezzi di territorio di fatto sottratti alla legalità e lasciati in balia del crimine.
Contestualmente, segnaliamo la necessità di un vero e proprio piano di legislatura per il contrasto in tutta Italia ai crimini (spesso erroneamente definiti “piccoli”) contro le imprese, il commercio e i relativi clienti. Chiamarli “piccoli” crimini è un errore: per un’impresa, infatti, un furto o una rapina possono portare al dissesto di un’azienda o comunque a danni economici rilevantissimi; e anche per un cliente, una brutta avventura subìta (uno scippo, ecc) può essere un’esperienza che resta negativamente nella memoria molto a lungo.
Serve dunque un progetto che in 3-4 anni renda molto più visibile e capillare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio: sia nei quartieri centrali che in periferia, sia di giorno che di notte.
Questi tipi di reati (furti, rapine, scippi) sono giustamente vissuti da imprese e cittadini come una minaccia pesante, e come un criterio per valutare i governi. Tutti ne tengano conto.
Colgo l’occasione per chiedere al governo di istituire delle misure di sostegno (un fondo a carico dello Stato) per le imprese vittime di furti. È anche ipotizzabile un potenziamento dell’incoraggiamento a forme assicurative, sempre a carico dello Stato, che coprano adeguatamente i rischi.