Oltre 50 miliardi di euro. È questo il valore dei procedimenti pendenti presso le commissioni tributarie alla fine dell’anno 2017. Una cifra significativa, che ingolfa e molto il lavoro della Cassazione, seppure i dati diano un netto calo rispetto al passato, anche perché a essere in diminuzione è anche il totale dei fascicoli pendenti. Per la prima volta, le cause in attesa di definizione sono scese sotto quota 420 mila, attestandosi a 417.250 secondo dati fino al 15 gennaio (erano 530 mila nel 2015). Un risultato raggiunto grazie al fatto che lo scorso anno le controversie decise dai giudici di merito (quasi 263 mila) hanno superato quelle pervenute (212 mila), consentendo un taglio di circa il 10% allo stock degli arretrati. Nella sezione tributaria sono incatdinati comunque il 50% dei processi in attesa di trattazione.
I dati sono stati presentati da Mario Cavallaro, presidente del Cpgt (l’organo di autogoverno dei magistrati del fisco), in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2018. L’incremento della soglia economica per l’obbligatorietà della mediazione tributaria, fissata a 50 mila euro a partire dal 1° gennaio 2018, dovrebbe peraltro intensificare gli effetti deflativi del contenzioso già a partire da quest’anno. Il presidente Cavallaro ha sottolineato proprio quanto pesi l’eredità di questo fardello reso ancora più pesante per “l’omessa attuazione integrale della delega fiscale”, ha spiegato Cavallaro, puntando il dito sulla “insoddisfacente” attenzione del legislatore alle problematiche della giurisdizione tributaria. “I più volte annunciati tavoli, tecnici o politici che fossero – ha lamentato il presidente della Giustizia tributaria – si sono a qualsiasi livello rivelati privi delle gambe per fare anche un solo passo avanti”.
Formazione permanente per i professionisti, generalizzazione del giudice monocratico di primo grado per gli affari di minor valore, redistribuzione degli organici sul territorio e la rivisitazione del sistema dei compensi giudicato farraginoso e inefficace: questi alcuni dei punti di cui, secondo la commissione tributaria, dovrebbe occuparsi il prossimo governo una volta insediato.