“Resto al sud” è la misura a favore dei giovani imprenditori meridionali che fa parte delle disposizioni urgenti per la crescita economica del mezzogiorno contenute in un decreto legge dello scorso giugno. Considerato che i decreti attuativi della legge avrebbero dovuto essere approvati un mese dopo la sua entrata in vigore, avvenuta l’estate scorsa, viene da domandarsi, che concezione abbiano dell’urgenza al ministero per la Coesione del mezzogiorno e al ministero del Lavoro.
Peraltro senza il decreto attuativo del provvedimento il rischio concreto è che i quasi quaranta milioni stanziati per il 2017 non vengano nemmeno assegnati. Comprendiamo che governo e parlamento siano impegnati in queste settimane sulla legge elettorale, tuttavia se nei ritagli di tempo si provvedesse all’adozione delle misure che devono garantire l’operatività della norma non si farebbe danno.
Confimprenditori non ha mai sostenuto la politica degli incentivi, pensando che le imprese del meridione e del resto del paese abbiano necessità di politiche strutturali e non assistenziali tuttavia, se si intende dare almeno una prima risposta al continuo esodo dei giovani dal sud si abbia la decenza di essere conseguenti e puntuali nei tempi con quanto si delibera. Il governo compromette così ogni giorno di più la sua credibilità: gli annunci restano spot, come da consolidata tradizione. Visti però i chiari di luna sarebbe bene non abusare della pazienza di giovani e imprese lavorando con serietà e tempi certi. Resta la speranza che il prossimo governo cambi marcia e rotta rispetto agli ultimi che abbiamo conosciuto.