Aziende agricole in fumo, danni al turismo, allevatori che nelle fiamme hanno perso i propri animali. Questa la cronaca di questi giorni. Nel frattempo però si cerca di conteggiare i danni: ingenti quelli al patrimonio naturalistico, più di 150 ettari di bosco andati in fumo, decine le aziende zootecniche e gli agriturismo distrutti e decine e decine gli animali morti nel rogo. Le fiamme hanno lambito i centri abitati, ma non c’è ancora una stima precisa dei danni, anche se si parla di milioni di euro. Si parla di svariati milioni di euro ma l’emergenza roghi non è ancora risolta, solo placata. Sulla vicenda pesa ancora fortemente l’ipotesi che si sia trattato di incendi dolosi favoriti poi dallo scirocco. Incendi dolosi che spesso si sono verificati nell’isola e che parlano della patologica carenza di forestali.
Non si sa ancora se la Sicilia chiederà o meno lo stato di calamità per affrontare la grave situazione creata dagli incendi che nei giorni scorsi hanno devastato intere aree nella zona del messinese, del ragusano e del catanese, facendo emergere una serie di criticità. Criticità affrontate in un vertice a Roma per capire dove la macchina dei soccorsi si sia inceppata provocando ritardi. La Protezione civile ha precisato, proprio in riferimento a quanto emerso dalle ricostruzioni fatte in questi giorni, che ciò che manca non sono i Canadair, bensì alcune flotte regionali – tra le quali quella siciliana – che negli anni passati erano costituite da elicotteri anche del Corpo Forestale dello Stato messi a disposizione attraverso convenzioni con le Regioni, mezzi che quest’anno, con la riforma e il passaggio di competenze e risorse al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e all’Arma dei Carabinieri, non sono tutti disponibili.
La flotta aerea statale impegnata nella campagna antincendio boschivo 2017 è la più grande d’Europa, ed è stata ulteriormente incrementata rispetto a quella dello scorso anno. Da parte della Sicilia, contro cui si scaglia la voce di chi accusa l’ente di non aver avviato tempestivamente la programmazione delle campagne antincendio, c’è stata sia l’ammissione di una serie di fragilità del sistema regionale chiamato a gestire la lotta agli incendi boschivi e di criticità emerse nell’organizzazione della Sala Operativa Unificata sia di tutte quelle falle che hanno rallentato i soccorsi mostrando l’inefficienza della strada seguita finora. Alla riunione sull’emergenza incendi in Sicilia presieduta nella sede del Dipartimento dal Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, erano presenti tra gli altri i vertici del corpo dei Vigili del fuoco. La Protezione civile si è impegnata a fare un ulteriore sforzo, da parte delle strutture nazionali, nel supportare la Regione per trovare nel più breve tempo possibile una soluzione alla mancanza di mezzi nella flotta regionale.