Arachidi, crostacei, frutta a guscio, glutine, latticini, lupini, molluschi, pesce, sedano, semi di sesamo, senape, soia, solfiti, uova. Non i 14 ingredienti per una ricetta perfetta ma i 14 ingredienti perfetti per scatenare allergie e reazioni simili legati alle intolleranze alimentari. Nasce così due anni fa Incibus, una piattaforma e un’app creata da due giovani torinesi, Luca Brandetta e Stefano dell’Arti, dedicata proprio alla ricerca, per ora in Piemonte, di ristoranti che possano offrire cibi “sicuri”, semplicemente scegliendo dei filtri sull’app. Dopo aver selezionato città, allergene e tipo di cucina, spunta fuori la lista dei locali dove gustare una colazione senza lattosio, o dove fare l’aperitivo con prodotti senza glutine, evitando di doversi accontentare di quello che c’è a disposizione. Grazie alla geolocalizzazione, attraverso un servizio gratuito chiunque può scegliere il locale più vicino e più adatto, scorrendo il menu.
“Andando a cena fuori ci siamo accorti che essere allergico equivaleva a non avere molte altre alternative sul menu quindi ci siamo detti che bisognava fare qualcosa intercettando quanti si trovano ad essere esclusi dalla scelta sul menu”, spiega il ceo di Incibus, Luca Brondetta, durante un’intervista concessa a confimprenditori.it
L’idea di Incibus, nata due anni fa, è andare incontro ai bisogni delle persone che soffrono di allergie e intolleranze alimentari, alle esigenze dei ristoratori che devono rispettare la normativa europea 1169/11 sulla comunicazione degli allergeni e alle nuove opportunità di vendita ai produttori e ai rivenditori di prodotti dedicati a persone con esigenze nutrizionali specifiche. Che quello delle intolleranze alimentari sia un settore in crescita e non una nicchia è testimoniato anche dai dati del ministero della Salute che nel 2015 ha fissato in 182mila i casi di celiachia, con un incremento di 11mila casi in più rispetto all’anno precedente; secondo recenti dati, inoltre, circa il 50% della popolazione è intollerante al lattosio. A queste che sono le patologie più diffuse si affiancano, poi, le allergie alimentari. Ad incidere su questi numeri anche i mutati stili di vita e di consumo oltre un trend dettato da una maggiore attenzione a salute e benessere da parte dei consumatori.
Un comparto, perciò, in continua crescita al quale si affiancano quanti decidono di adottare stili di alimentazione specifici come vegani e vegetariani. Incibus mette in contatto i produttori di prodotti “free from” con ristoratori, distributori, rivenditori e anche con consumatori finali. L’obiettivo è di eliminare qualsiasi costo non necessario a favore di un rapporto diretto tra gli attori coinvolti, rivoluzionando il settore dell’approvvigionamento con il supporto della più semplice tecnologia. Non è solo una piattaforma di e-commerce, bensì un punto di riferimento per tutti coloro che producono, distribuiscono e vendono prodotti dedicati al mondo del “FREE FROM”. “Incibus vuole essere ambasciatore della qualità dei produttori che ne sposano il progetto, catalizzando le loro capacità produttive, i loro valori e la qualità dei loro prodotti” dice ancora Brondetta.
Fra i progetti futuri della piattaforma, quello di allargarsi geograficamente in Italia, dimostrando che questa è un mercato che ha solo bisogno di emergere garantendo ai clienti di sapere dove poter mangiare in sicurezza, ai ristoratori di farsi conoscere e ai produttori locali di farsi conoscere e far girare i propri prodotti. ì