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Il rinvio dell’Iri è una beffa alle imprese

Nella bozza della manovra finanziaria del governo e nei suoi collegati fiscali c’è anche il rinvio di un anno dell’entrata in vigore dell’Iri, l’agevolazione che consentirebbe a imprenditori individuali e srl a ristretta base proprietaria di non pagare l’Irpef sui proventi destinati agli investimenti. Se le indicazioni contenute nella bozza di manovra fossero confermate saremmo di fronte ad un atto gravissimo vòlto, come lo split payment, a fare cassa con autonomi e imprenditori per finanziare una manovra di bilancio elettorale e assistenzialista. Si tratta di una tassa sul risparmio e lo sviluppo e soprattutto di un raggiro.

Il rinvio dell’Iri viene di fatto attivato retroattivamente danneggiando gli imprenditori che lo avevano già messo a bilancio. Si tratterebbe di una mossa cialtronesca che se messa a segno dimostrerebbe una volta di più in quale considerazione sia tenuta la piccola e media impresa italiana. Ma siamo all’ultimo atto di un governo che prosegue degnamente il costume di una legislatura che ha creduto di rilanciare l’economia con incentivi, tassazione e annunci miracolosi.

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17 Ottobre 2024

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