10 novembre (L’edicola del Sud) – di Fra.Sorr. Quattro imprese italiane su 10 sono vittime di almeno un reato all’anno, un tasso sette volte più alto rispetto a quello registrato dall’Istat per le persone. Una media di 7 reati in un anno per ogni impresa: un valore tre volte superiore a quello registrato per le persone. E il tasso di rapine più elevato si registra nel Mezzogiorno con valori più che doppi spetto al Nord Italia: 2,9% rispetto all 1,2%. In generale il 25,9% delle imprese è vittima di intimidazione e minacce. Il 30% delle imprese percepisce un rischio criminalità molto o abbastanza elevato nella zona in cui opera. Al Sud Italia la percezione del rischio criminalità sale al 40,7%. Il 38,6% delle imprese è influenzato dal rischio criminalità nella propensione ad investire. Nelle regioni del Sud Italia si sale al 49%. Ad attestarlo è il report “La sicurezza delle Pmi in Italia” presentato ieri a Roma da Confimprenditori.
L’emergenza
Il presidente Stefano Ruvolo lancia un appello alle istituzioni. «Chiediamo al governo un tavolo di confronto per realizzare un piano nazionale per la sicurezza delle aziende e degli imprenditori, necessario per contrastare l aumento dei furti ai danni delle imprese italiane. È prioritario istituire un fondo assicurativo a carico dello Stato: la sicurezza degli imprenditori e delle loro attività deve essere una priorità assoluta per il Paese. Ogni giorno migliaia di titolari mettono il loro impegno e le loro risorse al servizio della collettività, e non possiamo permettere che siano lasciati soli di fronte alla criminalità, proveniente soprattutto dall estero. I furti ai danni delle aziende e il cybercrime sono un fenomeno crescente che neggia gravemente il tessuto economico e sociale del Paese».
La proposta degli imprenditori è di aumentare i controlli su tutto il territorio nazionale e fornire incentivi fiscali per sistemi di videosorveglianza e sicurezza. «Inoltre chiediamo pene più severe per i responsabili di furti aziendali. Confimprenditori continuerà a battersi per proteggere il lavoro e i sacrifici degli imprenditori, sostenendo tutte le iniziative volte a garantire loro la sicurezza e la tranquillità necessarie per operare», conclude Ruvolo.