Milano, 8 mar. (LaPresse) – “Confimprenditori da sempre ha espresso la propria contrarietà all’introduzione del salario minimo per legge, una misura che rischierebbe di indebolire il sistema della contrattazione collettiva, fondamentale per garantire condizioni di lavoro equilibrate e adeguate. Crediamo che siano le parti in causa, attraverso un dialogo costruttivo e responsabile, a dover rafforzare la contrattazione collettiva, puntando su soluzioni innovative che tengano conto delle reali esigenze del mercato del lavoro, in costante evoluzione”. Lo ha detto il presidente di Confimprenditori, Stefano RUVOLO, a margine della conferenza su ‘Il nuovo mondo del Lavoro’ che si è svolto questa mattina a Roma.”In questo contesto siamo d’accordo con la senatrice Annamaria Furlan quando afferma che il salario minimo mortifica la contrattazione collettiva e la sua scelta di abbandonare il Partito democratico è la normale conseguenza di un ragionamento complesso”, aggiunge RUVOLO, per il quale “il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente, con la nascita continua di nuove figure professionali e l’emergere di nuovi modelli organizzativi. Imporre rigidità con un salario minimo imposto per legge significa ignorare questa realtà e penalizzare sia i lavoratori sia le imprese. È necessario invece favorire una contrattazione moderna e dinamica, capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro”. ECO NG01 mch/sid 081110 MAR 25