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Web Tax, Gasparri convince la maggioranza: “Solo per i Giganti della Rete, non a PMI, startup e editoria”

10 dic 2024 (key4biz.it) – Accordo nella maggioranza, convinta dal senatore Gasparri: “La linea azzurra è passata anche per la web tax, limitata ai gruppi che superano i 750 milioni di euro di valore e quindi solamente ai giganti della rete, escludendo le start up, le piccole imprese e il mondo dell’editoria”.

Durante la conferenza stampa al Senato, organizzata da Key4biz e Confimprenditori, ha promesso di lavorare per escludere le PMI innovative, startup e il mondo dell’editoria dalla Web Tax e l’ha fatto. Il senatore Maurizio Gasparri (FI) ha convinto la maggioranza a limitare la Web Tax ai Giganti del Web e non anche per i piccoli del Web, come, invece, previsto nella Legge di Bilancio dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

“La linea azzurra nella maggioranza sulla manovra è passata anche per la web tax”, ha spiegato Gasparri, “limitata ai gruppi che superano i 750 milioni di euro di valore e quindi solamente ai giganti della rete, escludendo le start up, le piccole imprese e il mondo dell’editoria”.

Confimprenditori: “Bene prima decisione maggioranza di non estendere Web Tax a PMI”

“Accogliamo con grande soddisfazione la decisione della maggioranza di governo di non estendere la Web Tax alle piccole e medie imprese. Questa scelta rappresenta un importante segnale di attenzione verso le PMI, le startup e la libera editoria. Grazie all’intervento di Forza Italia, e in particolare del presidente Maurizio Gasparri, è stato possibile evitare un provvedimento che avrebbe gravemente penalizzato le piccole imprese italiane, riducendo la loro capacità di innovare e competere in un mercato già estremamente complesso. Adesso vigileremo affinché alle parole facciano seguito i fatti”.

Lo ha detto il Presidente di ConfimprenditoriStefano Ruvolo, commentando le notizie uscite dal vertice di maggioranza sulla legge di Bilancio.

“L’introduzione di una Web Tax“, ha concluso Ruvolo, “pensata per le grandi multinazionali del digitale, se estesa alle PMI, avrebbe imposto un ulteriore carico fiscale a un settore che già affronta sfide legate alla digitalizzazione e all’accesso ai mercati internazionali. Questa scelta dimostra che è possibile fare politica fiscale con equilibrio, tutelando le piccole imprese senza rallentare la transizione digitale. Confimprenditori ribadisce il proprio impegno nel rappresentare e difendere i diritti delle PMI, affinché restino protagoniste del tessuto economico nazionale. Siamo pronti a collaborare con il governo e le forze politiche per costruire misure che incentivino l’innovazione e la crescita delle piccole imprese, senza metterle in difficoltà con oneri ingiustificati”.

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