Ci sono eventi talmente gravi che dovrebbero obbligare ad un ripensamento. L’assurda vicenda del dirottamento dello scuolabus che ha messo a rischio la vita di 51 studenti di seconda media che non sono finiti arsi vivi solo per un soffio, per esempio, consiglierebbe al Garante della Privacy una valutazione diversa (e più favorevole) rispetto al progetto di Confimprenditori chiamato ‘Job Rater’ che aveva lo scopo di creare un database di condivisione di informazioni e documenti tra datori di lavoro.
Ousseynou Sy, il 46enne che aveva progettato la strage era da molti anni autista della società Autoguidovie, ma non avrebbe dovuto esserlo. Il cittadino italiano di origini senegalesi, infatti, nell’ottobre 2018 era stato ritenuto colpevole in via definitiva per avere molestato una diciassettenne e nel 2007 era stato condannato per guida in stato di ebbrezza. L’azienda per cui lavorava da 15 anni, prima come addetto alle pulizie e poi come conducente di mezzi, non avrebbe saputo nulla perché le comunicazioni sono obbligatorie solo quando riguardano i pubblici ufficiali. Purtroppo, un vulnus nel nostro sistema.
Eppure, a tale mancanza, Confimprenditori aveva trovato una soluzione ideando un portale per mettere in contatto i datori di lavoro e consentire loro di scambiare informazioni, documenti e uno storico del lavoratore. Sarebbe così impossibile assumere uno con molti precedenti per furto come domestico, un truffatore come assicuratore, un ladro d’auto come custode di garage. I casi a rischio sono molti, come quello piuttosto frequente in cui un cittadino europeo, dopo esser stato privato della patente in Italia, possa poi ottenere un duplicato nei paesi d’origine quali Francia, Slovenia o Romania e tornare a guidare nel nostro Paese.
Circa un anno fa, prima di lanciare il progetto, come previsto dalla legge, Confimprenditori ha inviato la richiesta preventiva di autorizzazione al Garante della Privacy, che però ha smontato di fatto la struttura del database, rendendolo di fatto inutilizzabile. Ora lo scenario è cambiato, è entrata in vigore la Direttiva GDPR, ma certo pur con qualche modifica sarebbe necessario rivedere quella bocciatura. In modo che episodi come quello del dirottamento dell’autobus con 51 bambini a bordo non si ripetano mai più.