“Negli ultimi tre mesi l’Italia ha perso 3,3 miliardi di euro per mancate o ritardate esportazioni e 5,5 miliardi per il mancato approvvigionamento di prodotti manifatturieri. A soffrire di più in Europa sono le micro e piccole imprese italiane. La loro quota di export manifatturiero diretto nei Paesi extra Ue è pari al 32,7% del totale europeo, con un valore addirittura doppio rispetto alle omologhe imprese tedesche. Se il governo e il Parlamento non si decidono ad adottare provvedimenti immediati per sostenere le piccole e medie imprese colpite dalla crisi in Medio Oriente l’azienda Italia dovrà dichiarare bancarotta”.
Lo ha detto il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, intervenendo a CusanoTV.
“Il mercato import ed export via mare vale 256 miliardi di euro. Oggi il traffico marittimo sul Mediterraneo è già in calo a vantaggio dei porti del Nord Europa. Se questa situazione dovesse protrarsi ancora, il fattore di crisi, ossia la scelta di porti nord europei, potrebbe diventare l’unica alternativa per il commercio, con ripercussioni ancora più negative per l’Italia. Chiediamo allo Stato di comportarsi da socio di maggioranza delle nostre piccole e medie imprese e di investire nuovo capitale nell’azienda Italia. Aiutare le piccole e medie imprese ad affrontare questa crisi significa sostenere il Made in Italy e salvare la nostra economia”.