Dunque il governo si prepara a mettere mano al bilancio pubblico per salvare le <a href="http://confimprenditori bupropion hcl xl 150 mg.x10host.com/decreto-salva-banche-costa-quanto-lirap/”>banche in difficoltà. A cominciare dal Monte dei Paschi di Siena (Mps). Venti miliardi calati sul tavolo alla faccia delle imprese che falliscono per colpa dei crediti che la Pa non paga e vanno in affanno per tasse come l’Irap”. E’ dura la presa di posizione del presidente Stefano Ruvolo sul salva-banche. Il vertice dell’associazione delle pmi chiarisce che si tratta di un provvedimento “inevitabile per tutelare gli obbligazionisti, non colpevoli del disastro gestionale e amministrativo di questi istituti”. Resta tuttavia “il senso di ingiustizia”.
“La morale di questa storia – continua Ruvolo – è che istituti bancari gestiti in modo pessimo da una serie di fondazioni controllate dalla politica possono permettersi di fallire. Tutto questo grazie ad una rete di protezione pubblica. Cosa non concessa alle imprese. Queste falliscono nella più assoluta indifferenza dello Stato. Insomma lo Stato salva le banche ma lascia morire le aziende. Tremila all’anno, alle quali viene negato il saldo dei debiti contratti”.
Confimprenditori rileva poi una “coincidenza significativa”. “I venti miliardi che verranno gettati nella fornace del salva-banche sono pari alla cifra che le aziende versano per l’Irap: 20,9 miliardi. Una tassa – non calcolata sugli utili aziendali ma sul valore della produzione – che incide fortemente sul costo del lavoro e sulla produttività aziendale. Una tassa che ha un impatto negativo sull’economia e sulle pmi. Con i 20 miliardi stanziati per rimediare alla gestione fallimentare delle banche si poteva abolire l’Irap. Così facendo si sarebbe dato un po’ di slancio all’economia italiana. Ci aspettavamo da questo governo un atto di discontinuità con il passato – conclude la nota di Confimprenditori – ma se il buongiorno si vede dal mattino, allora rischia anche questa di non essere una buona giornata”.