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Ma perché le casse edili devono erogare il Durc?

Tra le priorità della politica economica si torna a parlare di semplificazione burocratica, bene, perché allora non intervenire sulla partita delle casse edili? La questione sta in questi termini: da qualche anno alcune casse edili sono state investite, tra le altre funzioni, del potere di erogare il Durc il documento di regolarità contributiva. Si tratta di una prerogativa solitamente in capo all’Inps e all’Inail.

Considerando che l’erogazione del Durc rappresenta un nodo storico per le aziende che ogni anno riscontrano ritardi nel rilascio, anche in caso di regolarità contributiva, non si capisce il senso di moltiplicare gli enti erogatori di un documento essenziale all’attività delle imprese. Peraltro le casse edili sono enti bilaterali e quindi privati: perché dunque attribuire loro una funzione di controllo pubblico? Se l’obiettivo del legislatore è la certezza del versamento dei contributi integrativi l’idea di Confimprenditori è che tutti i contributi versati dalle imprese edili, compresi quelli integrativi, passino attraverso l’Inps il quale a sua volta li girerà alle casse. In questo modo non solo si avrebbe una semplificazione burocratica – essendo solo l’Inps e l’Inail enti autorizzati a rilasciare il Durc – ma si liberalizzerebbe anche il mercato delle casse edili, rompendo il monopolio di quelle che hanno il potere di erogare il Durc rispetto a quelle che invece non lo hanno. Mantenendo al contempo fermo il principio che il Durc deve continuare ad essere rilasciato dagli enti previdenziali di diritto pubblico mentre gli enti bilaterali devono svolgere la loro funzione di erogazione di welfare aziendale. Così in una nota Stefano Ruvolo, presidente di Confimprenditori.

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9 Settembre 2024

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