La situazione è grave. Bisogna che ciascuno di noi faccia uno sforzo, adottando comportamenti socialmente responsabili per fermare l’epidemia da Coronavirus. C’è anche bisogno di stringersi come collettività, di essere vicini ai lavoratori, alle imprese, a chi rischia o a chi sta già subendo colpi pesantissimi. Per tale ragione come Confimprenditori crediamo che sia necessario cominciare, già da ora, ad adottare misure contro la terribile crisi economica in atto. Non solo nella zona rossa, ma in tutto il Paese.
Ormai ci sono settori completamente devastati, come il turismo, i trasporti, il commercio, la logistica. Molti altri – che in questi anni sono andati bene (automotive, farmaceutica, meccanica, moda) – potrebbero risentire profondamente del blocco dei traffici e della mancanza di alcune componenti, perdendo quote di mercato che poi sarà difficile recuperare. Insomma, questa crisi potrebbe essere molto peggio di quella del 2008, momento da cui non ci siamo ancora mai ripresi del tutto.
All’Italia serve una medicina, forte e immediata.
Nel breve periodo è imperativo evitare che le imprese – che non incassano più – vadano in fallimento. Come? La liquidità si garantisce prima di tutto sospendendo il pagamento delle tasse per un certo periodo di tempo; come anche dei mutui, facilitando ogni tipo di moratoria e prestito bancario. Sprattutto è necessario sostenere il reddito dei lavoratori, di qualsiasi tipo essi siano. Come? Con la cassa integrazione in deroga per tutte le aziende, estesa però ai liberi professionisti, agli artigiani, ai commercianti, ai titolari e amministratori delle piccole imprese di qualsiasi settore. Compresi i soci lavoratori delle cooperative.
Come Confimprenditori siamo in contatto con le istituzioni e saremo presenti al tavolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha meritoriamente aperto uno spazio di discussione e ascolto. Abbiamo presentato le nostre istanze che, pur in un contesto emergenziale, riteniamo necessarie per garantire la sopravvivenza di molte imprese italiane, di tantissimi posti di lavoro e del tessuto economico stesso del Paese.