“Con la vittoria del No al referendum, non c’è stata nessuna apocalisse economica. I mercati sono tranquilli, lo spread è stabile e la vita continua”. E’ quanto spiega Stefano Ruvolo presidente di Confimprenditori. L’associazione dei piccoli e medi imprenditori si è schierata per il No al referendum dello scorso 4 dicembre. “Ora – continua il presidente di Confimprenditori – tocca al nuovo governo guidato da Paolo Gentiloni. Proprio a lui facciamo i migliori auguri di buon lavoro per condurre il paese in questa fase di transizione”.
A Paolo Gentiloni, nuovo presidente del Consiglio, Confimprenditori chiede di non dimenticare alcune partite fondamentali. Fra queste quelle che riguardano la piccola e media imprenditoria. Discorso che parte dalla “piaga”, come più volte definita dall’associazione stessa, dei debiti della Pubblica amministrazione con le imprese. Debiti che il Mef si era impegnato a monitorare su un’apposita pagina web sulla quale però il contatore è fermo ormai da tempo. Una battaglia questa, che Confimprenditori porta avanti da mesi. Non bisogna dimenticare, infatti, che circa tremila imprese all’anno falliscono per la mancata riscossione dei loro crediti con lo Stato.
“Siamo sicuri – dice il presidente di Confimprenditori a margine del cambio di governo – che il nuovo presidente del Consiglio nel tempo del suo mandato non sottovaluterà l’impatto economico ma anche politico e sociale che ha questa situazione italiana. Il suo predecessore, Matteo Renzi, si era impegnato affinché questo problema fosse risolto. Poi, però, la pratica si è evidentemente arenata e in occasione della discussione sulla legge di bilancio: al Senato, dove forse era possibile un suo recupero, è scattata poi la fiducia”. Confimprenditori chiede perciò al nuovo presidente del Consiglio e al ministro dell’economia Pier Carlo Padoan di creare le condizioni per sanare questa situazione chiedendo uno spazio di incontro e confronto.