Va nella direzione giusta – visto il contesto complicatissimo in cui ci eravamo trovati – la misura cosiddetta “spalmacrediti”, precisata ieri dall’Agenzia delle Entrate, con un percorso più lungo (10 anni) che darà margine ai titolari di crediti di imposta derivanti dal superbonus di poterli compensare.
Pur nel male del caos che si era generato, almeno questa è una buona notizia per molte imprese del settore.
Ora tuttavia, al di là della gestione di ciò che deriva dalle misure passate (e dall’incessante e a volte confusa serie di modifiche che sono intervenute negli ultimissimi anni), servirebbe da parte del legislatore una scelta strutturale: quella di bonus edilizi e di incentivi magari più contenuti (e meno costosi per lo stato) però stabili nel tempo. Il settore ha bisogno di certezza: peggio dei guai derivanti dal passato può esserci solo un futuro di ulteriore incertezza.
Sta all’attuale governo (che non ha colpa del caos passato: anzi, ha provato a fare ordine) dare una prospettiva sicura al settore per un certo numero di anni.
Stefano Ruvolo, Presidente di Confimprenditori