“Vasco Errani ha ragione: la priorità per le zone terremotate sono le imprese senza le quali muore il territorio. Ha ragione: se non fosse che queste parole noi le avevamo già ascoltate, cinque mesi fa, dopo il primo terremoto”. Il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, chiede un intervento forte e deciso all’indomani del sisma.
“Siamo -prosegue in una nota- alla seconda ondata sismica e risentiamo le stesse promesse. Il decreto emanato dal governo contenente interventi urgenti a favore delle imprese dei territori terremotati conteneva tra le altre cose la sospensione del pagamento di utenze e rate dei mutui. Un finanziamento a tasso agevolato di 30mila euro. Un contributo di 5mila euro per gli imprenditori. La cassa integrazione straordinaria, la messa a disposizione dei container per sostituire le sedi danneggiate dal terremoto o in attesa di essere rese agibili.
Di questi provvedimenti contenuti nel decreto varato, solo il primo è stato pienamente realizzato. Ad oggi infatti risulta che l’accesso ai finanziamenti a tasso agevolato convenzionato risulta complesso. Ed è quasi impossibile comprendere quali siano gli istituti di credito che in attuazione del decreto abbiano aderito a questa misura. Non si ha poi traccia del contributo di 5mila euro mentre alla regione Marche si sono registrati ritardi sulla protocollazione della cassa integrazione straordinaria oltre che ritardi nella consegna dei container per sostituire le sedi operative di lavoro.
Stesso ritardo si è registrato in Umbria, Marche e Lazio nella costituzione del previsto “Ufficio speciale per la ricostruzione post sisma 2016”, che è una tappa fondamentale per la ricostruzione. Insomma, conclude il numero uno di Confimprenditori, non basta approvare dei decreti ci vogliono i fatti, non visite istituzionali e belle parole che rischiamo di vedere in questi giorni. Gli imprenditori non sanno che farsene delle chiacchiere”.