L’ex presidente non ha dato alcune risposte sul tema dei debiti
Dunque legge di stabilità blindata e niente emendamenti al Senato. E così dopo aver reso inammissibile alla Camera l’emendamento che chiedeva di inserire nella legge di stabilità una procedura per far pagare allo Stato i debiti con le imprese anche al senato cala il sipario su questa vergogna. Insomma Renzi uscirà da Palazzo Chigi senza avere mantenuto la promessa che aveva fatto nel marzo 2014 quando dallo studio televisivo di Bruno Vespa aveva garantito di sanare la ferita dei debiti della Pa con le aziende. Che continuano a fallire per l’impossibilità di riscuotere il credito.
Lo scorso anno tra le 15mila imprese che hanno portato i libri in tribunale, tremila sono fallite proprio per questo motivo. Alla luce di questi dati non dovrebbe allora stupire il fatto che malgrado l’appello congiunto per il Si di tutte le associazioni datoriali – con l’esclusione di Confimprenditori – sia arrivato dai distretti imprenditoriali un massiccio No alla riforma costituzionale e al governo. Il Veneto, dove continuano a fallire più di 1500 imprese all’anno, è la regione del centro nord a imprenditoria diffusa dove il No ha raggiunto le percentuali più elevate: il 62%, due punti percentuali in più della media nazionale. Un segnale che il prossimo governo, qualunque esso sia, dovrà tenere in attenta considerazione. Noi di Confimprenditori su questa battaglia ci saremo fino alla fine.